E’ ormai dimostrato che il cervello maschile e quello femminile presentano differenze sostanziali che influenzano il modo in cui uomini e donne pensano, sentono, si comportano, comunicano, danno significato a ciò che accade. Grazie all’evoluzione delle tecniche di neuroimaging è stato possibile osservare le diverse attivazioni cerebrali e avere anche una base neuroscientifica a ciò che fino ad oggi veniva solo descritto da molte coppie. Tali differenze incidono anche nel modo in cui vengono vissuti attrazione, scelta dei partner, innamoramento, amore, rottura della relazione dagli uomini e dalle donne, sebbene è importante ricordare che nell’essere umano i comportamenti sono sempre il risultato di diversi fattori, tra i quali oltre a quelli biologico-genetici, si aggiungono quelli individuali (storia di sviluppo, ambiente familiare di crescita) e culturali. Conoscere tali differenze aiuta moltissimo a comprendere meglio l’alterità e ad accettarla entro certi limiti. Quante volte le donne si lamentano per il fatto che i loro partner riescono a fare al massimo una cosa per volta, mentre loro in quel tempo ne hanno fatte almeno tre diverse? Questo aspetto è molto spesso causa di litigi e discussioni ma ahimè è tutta colpa del cervello!!!! Il nostro cervello è diviso in due emisferi: 1)l’emisfero destro e quello sinistro. Il primo è responsabile del linguaggio, delle capacità logico-analitiche,  della tendenza alla precisione e attenzione ai dettagli, consente pianificazione e esecuzione di azioni; 2) l’emisfero destro è meno analitico, più in grado di cogliere la complessità di una situazione presa nel suo insieme, è responsabile della tendenza a essere creativi, è intuitivo. Molto grossolanamente si può dire che l’emisfero sinistro è quello logico-razionale, il destro quello delle emozioni. Gli uomini utilizzano maggiormente il sinistro, le donne il destro. Inoltre il fascio di fibre che unisce i due emisferi detto corpo calloso, è più grande nelle donne e questo porta a un maggior utilizzo di entrambi da parte delle donne, grazie a un maggior accesso ad entrambi garantito da connessioni più estese. Quali conseguenze?

Gli uomini sono più orientati ai dettagli, sono attenti alle parole, al contenuto di ciò che ascoltano per capire il problema di fondo, mentre le donne, che utilizzano maggiormente entrambi gli emisferi quando si tratta di parlare e ascoltare, tendono a parlare di più, usare più parole, a esprimersi in modo più ricco, a fare considerazioni. Queste differenze spiegano perché gli uomini tendono spesso a infastidirsi di fronte al fiume di parole della partner e lei, vedendo che non è ascoltata, reagisce offesa sentendosi non amata.

Le donne riescono a fare più cose contemporaneamente perché l’emisfero destro consente di operare in parallelo (fare più cose insieme), a differenza del sinistro (maggiormente usato dai maschi) che consente di operare in seriale (una cosa alla volta). Conoscere come alcune delle differenze tra uomo e donna possano influenzare le modalità comunicative e comportamentali può essere di grande aiuto per avere un atteggiamento più comprensivo e adattarsi meglio all’altro cercando trovare quel giusto compromesso anche sulla base dei suoi limiti e delle sue risorse. Certo non è possibile generalizzare, ci sono profonde differenze tra le persone, indipendentemente dalla biologia, determinate dall’incontro di questa con le influenze ambientali ricevute nel corso dello sviluppo.

Da un punto di vista evoluzionistico, come esseri umani ci siamo evoluti in modo da garantirci sopravvivenza e propagazione del patrimonio genetico attraverso la riproduzione; pertanto anche se gli uomini e le donne di oggi vivono in condizioni molto diverse da quelle dell’uomo della caverna, certe spinte evolutive sono rimaste e influenzano in parte tutte le fasi dell’amore. Ad esempio sapete che gli uomini vengono attratti dalla bellezza e dalla giovane età della partner e questo influenza la scelta? Per bellezza si intende una certa armonia nelle proporzioni del corpo e del viso, che si possono mantenere nonostante il cambiamento che i canoni estetici subiscono nel tempo. Questo perché una donna bella e giovane è anche in grado di portare avanti una gravidanza e di trasmettere dei geni sani; questa influenza esiste anche se non è, evidentemente, rigidamente determinata. Le donne invece sono meno sensibili alla bellezza fisica e più all’intelligenza di un uomo, al suo status sociale, alle risorse economiche di cui dispone, alla sua disponibilità a creare un rapporto stabile. Questo perché? In origine, a differenza della situazione attuale in cui molte donne possono provvedere materialmente alla prole anche senza l’aiuto di un partner, la donna che sceglieva un partner in grado di fornire cibo e protezione a lei e alla prole era più probabile che riuscisse a far crescere i figli e quindi garantire la propagazione dei geni. Non è così lontano da quello che osserviamo nella nostra società attuale: donne giovani in coppia con uomini maturi, non necessariamente così aitanti, ma con ruoli di potere, ricchi e uomini con donne molto belle e giovani. Esistono ovviamente anche casi opposti. Ricordiamoci che la biologia non è tutto, non determina strade uniche e determinate, siamo esseri umani e per nostra natura molto più complessi dei nostri amici animali.

C’è un’altra differenza tra cervello maschile e femminile molto curiosa. Sia nell’uomo che nella donna la frequenza dei rapporti sessuali garantisce una produzione massiccia di ossitocina (soprattutto nelle donne) e vasopressina (soprattutto negli uomini) che favoriscono il passaggio da un legame basato sull’attrazione e il desiderio a un legame più propriamente affettivo. Nell’uomo la maggiore produzione di vasopressina, neurormone secreto dall’ipotalamo, è responsabile della sensazione di possesso, di gelosia, della territorialità, è ciò che spinge l’uomo a sentire la partner come un individuo di sua proprietà e a star male se il suo possesso sfugge o anche solo viene sospettato. L’ossitocina, prodotta in maggiore quantità nel cervello femminile, responsabile delle contrazioni che inducono il parto e prodotta a seguito della stimolazione dei capezzoli durante l’allattamento, si associa alla sensazione di benessere, calore, al comportamento di cura e protezione, e a quella fiducia relazionale che caratterizza le donne molto più degli uomini